Un giusto principio umanistico: valeva a dire?Certe espressioni mi mettevano in un’esplicita difficoltà, soprattutto perché non riuscivo a captare bene quel genere di parole. In ogni caso, avevo trovato qualcuno che potesse … essere trattata da esonerata come me, esatto. E se fosse stato così? Anna non avrebbe apprezzato a fondo Newport. Del resto, probabilmente, sentiva già la mancanza della sua città, non potevo certo biasimarla.
«Un giusto principio umanistico» Ripetei a pappagallo, quando lo pronunciò.
«no, per me resta sempre razzismo. » Mantenni un leggero sorriso stampato in volto. Comunque, dopo la mia affermazione riguardante la gentilezza, il mio essere un gentiluomo e cose del genere mi sentii in un lieve imbarazzo, che, però, riuscivo a mascherare perfettamente, per una volta. Sicuramente, se la nostra conoscenza si fosse approfondita – cosa ovvia, pensando solamente alle cose in comune che condividevamo – si sarebbe accorta del mio fiume di
balle usate solamente per tentare di fare delle belle figure con almeno una persona in tutta la mia vita.
«Eh, lo so. Non c’è proprio bisogno di dirlo. Ma in ogni caso grazie» Dissi in risposta al suo “troppo buono”. La mia ironia punzecchiante, restava, senza dubbio, probabilmente perché mi trovavo in sintonia con Anna. Quante volte l’ho già detto?Ero proprio un caso perso! Perso nel fare amicizie e perso nel socializzare con qualunque ragazza incontravo sul mio cammino. L’unica cosa, che, sembrava dividerci rimaneva la mia più grande passione:
la barca a vela. Almeno, pensavo ciò, fino a quando, lei come me, iniziò a farfugliare qualcosa riguardante la barca a vela e Tahiti. Storsi la bocca, con gli occhi completamente spalancati, così da formare una delle mie solite smorfie. Non poteva essere: non
poteva< amarla anche lei!
«Questa è un’assurdità!» Affermai poi, ridendo lievemente e scuotendo il capo. E se l’avesse pagata mio padre solo per farmi conoscere qualcuno?Sì, certo, quella era proprio un’azione alla Sandy Cohen, l’uomo che doveva
disintossicarsi dalle ciambelle: quella con Anna era stata solo una
strana, incredibile, folle coincidenza. Non potevo trovare nello stesso giorno una persona che amasse fumetti, videogiochi e barca a vela! Mancava solo...
Capitan Avena. Quella era la mia unica passione che ero sicuro non avesse qualcuno a diciassette anni. Certo, se fossi andato in un asilo ne avrei trovati a decine, ma alla mia età chi poteva considerare un cavallino di pezza come suo migliore amico e compagno d’avventure?Seth Cohen, risposta esatta. Così, in ogni caso, ci avviammo verso l’entrata della Harbor, dopo che, per mia vittoria, mi chiamò Seth, ma, a quanto pare, rimediò subito al suo insulso errore.
«Eh va bene. Andiamo Cohen» L’ultima frase, ripetuta ovviamente a pappagallo, era come se le avessi fatto il verso, dato che, lo dissi con una vocina soffocata tendente al femminile. Le avevo fatto il verso.
«mi sembrava piuttosto scontata come cosa. Qui pensano solo alla pallanuoto e ad ubriacarsi. Non mi sembra di essere come loro» Ma, un momento: non avevo detto di avere molti amici alla Harbor?Iniziavo già ad uscire allo scoperto?Mi grattai appena la nuca, passando la mano tra i ricci. Il corridoio diventava sempre più affollato, di fatto, ci urtammo lievemente alle spalle, mentre i ragazzi entravano sempre più numerosi.
«Sai già qual è il tuo armadietto?» Le chiesi, cercando di trovare un discorso serio, dato che eravamo appena entrati in quell’infernale struttura chiamata
Newport Harbor.